giovedì 6 febbraio 2014

PNL E POLITICA: RENZI,GRILLO,BERLUSCONI,CASALEGGIO

Ieri è scoppiato un "caso" tipico del nostro povero paese. Un "cittadino" del M5S ha postato su FB (o su Twitter...cmq poco cambia) un commento acido per Grillo e per Casaleggio, invitando quest'ultimo a riprendersi i suoi consulenti PNL, assoldati per istruire a livello comunicativo i politici cinquestelle.
Tutti sconcertati, sorpresi e spaventati sui possibili poteri manipolatori dei guru pentastellati.
Poi è partita la solita solfa: da una parte i detrattori della PNL e dall'altra i difensori.
Chi a vantare i meriti di un'efficace comunicazione ottenuta studiando la PNL, chi a stracciarsi le vesti per i pericoli della manipolazione del popolo italiano.
Chi a relegarla a pseudo-scienza barzelletta (e quindi inefficace), chi a svelare il suo potere incredibile.
Chi a tremare, chi a ridere.
A mio modestissimo parere, pochissimi hanno colto il vero problema.
Sono anni che mi spacco la testa ponendomi sempre la stessa domanda: come fanno gli italiani a votare per gente come Berlusconi, Renzi, Grillo e tutta l'allegra brigata dei nostri politici?
Come è possibile tollerare l'idea che Berlusconi, Renzi,Grillo e Casaleggio siano da tutti (o quasi) riconosciuti come dei geni della comunicazione?
Ai miei occhi non lo sono affatto, anzi.
Ma poi puntualmente le mie valutazioni sbattono contro gli impietosi sondaggi (ed i conseguenti risultati elettorali) e lo sconforto mi assale.
Sofisticate tecniche di PNL?
Credo proprio di no.
Non sono un esperto di PNL (anzi, ne so poco e niente), ma credo che per accumulare consensi basti semplicemente un uso a tappeto dei media.
Non azioni sofisticate, ma bombardamenti massicci.
Non droni ipertecnologici, ma B52 colossali.
Ed è quello che fanno i nostri "amici" in questione.
Berlusca con le sue TV e i suoi giornali, Renzi con le TV e i giornali di Berlusca, Grillo e Casaleggio con la terra di nessuno della Rete.
Davvero serve scomodare sottili teorie di persuasione per giustificare il loro successo?

Prendiamo per esempio Grillo.
Se quando ha aperto il suo blog non fosse stato già un comico famosissimo (grazie soprattutto alla TV), avrebbe avuto analogo successo in termini di visibilità e contatti?
Se oggi è uno dei blog più visitati del mondo, è solo per la qualità dei suoi contenuti? (tra l'altro ultimamente scadentissimi!)
Non lo sapremo mai. Ma il dubbio resta.

Insomma, io questi "esperti" di PNL mandati da Casaleggio me li immagino lì a dire ai "cittadini" pentastellati quelle 4 o 5 banalità tipo:
- sorridete o fate gli incazzati, ma fate vedere che siete appassionati e non neutri e grigi come i vecchi politici;
- date a tutti del tu e fate in modo di sembrare il ragazzo/la ragazza della porta accanto (anni luce dagli onorevoli del "lei non sa chi sono io")
- distinguetevi sempre e comunque dai politici unopuntozero, facendo l'esatto opposto di quello che fanno loro (non andate in TV, urlate dove loro tacciono, tacete dove loro urlano, mangiate dove loro digiunano, digiunate dove loro si abbuffano, ecc)

Insomma, puttanate del genere.

E Renzi e Berlusca, con stili diversi, non fanno lo stesso?

Renzi ha occupato i temi "concretezza", "sogno", "cambiamento" e "sentimento", Berlusca  "promesse", "guerra al nemico politico", "faccio tutti ricchi come me", "mi sono fatto da solo", "bravo imprenditore = bravo politico e "politica del fare".
Un mare di fuffa, qualche slogan e un po' di soldi (che poi sono sempre i nostri, visto che li recuperano con gli interessi).
Come Grillo del resto.
Ognuno col suo stile, ma tutti a dire niente.
Ma a dirlo continuamente. Ogni istante. 
Non ci mollano mai.
E se la gente li vota non è per sottilissime strategie di persuasione, no.

Ci siamo dimenticati il "kit" del politico berlusconiano?
Deodoranti d'alito, fili interdentali, consigli su come lampadarsi, slogan da ripetere, barzellette da dire, complimenti da fare alle signore e cose così.
E questa sarebbe PNL?

Il vero problema secondo me è questo: il popolo italiano.
Immaturo, infantile, ignorante, istintivo.
Per fortuna non è tutto così. Ma, purtroppo, grazie a leggi elettorali studiate appositamente per decapitarne la parte migliore, è proprio la peggiore quella che decide la vittoria elettorale.

Del resto, non era Berlusca che descriveva l'elettore italiano come uno scolaro di prima media (o era di seconda?), neanche seduto ai primi banchi?

E per convincere un ragazzino di prima media tra i meno bravi della sua classe, serve davvero utilizzare delle sofisticate tecniche di Programmazione Neuro Linguistica?

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