venerdì 10 gennaio 2014

MARCHIONNE ELABORA LA SCONFITTA

E' complicato elaborare una sconfitta, specie se si perde vincendo.

Il caso di Marchionne è da manuale. 
Pur avendo contribuito in modo decisivo al fallimento delle politiche industriali (e occupazionali) della Fiat, condannando migliaia di italiani alla povertà e, cosa non meno grave, affondando una storica azienda metalmeccanica, continua ad ingolfare i suoi conti correnti con montagne di danaro.

Si perché, a parte il suo stipendio, grazie alle azioni che detiene guadagna anche se la Fiat va male in Borsa.
Il rapporto tra il suo compenso annuo e quello del singolo operaio è un numero a 4 cifre cosa che, oltre che essere eticamente insopportabile, è anche del tutto ingiustificata.
A gioco regolare, il compenso dovrebbe essere legato alle responsabilità ed ai risultati.
Vista la situazione della Fiat, direi che dovrebbe non solo smettere di percepire lo stipendio milionario, ma restituire buona parte dei suoi guadagni passati.

Ah, dimenticavo. 
Poi, ogni tanto,spunta su qualche giornale (vedi l'intervista di oggi su Repubblica) e, come fosse un premio Nobel dell'Economia, rilascia un'intervista nella quale fa vanto a se stesso, esaltando le sue imprese di manager e i favolosi mondi dorati che aspettano la Fiat in un futuro vicinissimo.

Spero che presto, anzi prestissimo, Marchionne elabori la sua sconfitta personale come manager, licenziandosi e lasciando la Fiat nelle mani di qualcuno più capace.
Il resto è solo fuffa!
Ah, mi resta un dubbio:  Torino è oggi la  città più povera del Nord; questa è un'altra "medaglia" da apporre al petto del "genio" italo-canadese?


NB: naturalmente questa è solo la mia misera opinione. So che per tanti Marchionne è davvero un genio. Ognuno è libera di pensarla come vuole. Per me dovrebbe andare a casa, senza se e senza ma.


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