mercoledì 29 gennaio 2014

LA FINE DELLA FIAT E LE PROMESSE FASULLE DI MARCHIONNE

Dopo aver distrutto un'azienda storica in gran parte sovvenzionata dallo Stato(per decenni), impoverito migliaia di famiglie, ricattato i lavoratori, aperto la strada ai contratti stile primo '800, fatto promesse "stellari" senza mantenerle e regalato antipatia a mani basse, ecco che oggi Marchionne ci ha comunicato la scomparsa di Fiat.
Certo, non che prima fosse propriamente viva.
Ma serviva il suo genio per sfasciare definitivamente tutto.
La "nuova" società, tal FCA, avrà sede legale in Olanda, pagherà le tasse a Londra, sarà quotata alla Borsa di New York e, probabilmente, venderà le auto su Marte.
Perché dubito che in Italia qualcuno comprerà ancora Fiat.
Aspetto con ansia i nuovi modelli che la mente di Marchionne saprà partorire (ah ah ah);
nell'attesa, non posso non notare che, dopo chissà quanti mesi di duro lavoro, questi geni hanno creato un logo (ed un nome) che si presta facilmente alla risatina greve (giro la ruota e compro una vocale...la "i" di Inetti!)
Marchionne accetta un consiglio: prendi tutti i soldi che hai guadagnato con la Fiat e distribuiscili a tutti gli operai (compresi cassaintegrati e licenziati). Poi vai pure in Canada o dove ritieni opportuno...

Povera Fiat, poveri operai, povera Italia!

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