venerdì 11 maggio 2012

POI UN GIORNO GIOCHI A CALCETTO E...

E scopri che gli anni che passano si sentono e anche parecchio.
Mi sento come un pedone stirato sulle strisce pedonali da un camion della nettezza urbana.
Ossa rotte.
Ho preso più calci che alla giostra del "cancinculo".
E senza acchiappare la coda del premio.
Zoppico pure dalle mani.
Mi sono svegliato con le gambe montate al contrario.
Ho le ginocchia chiuse a chiave, i talloni dispersi e con le caviglie parlo solo attraverso il mio avvocato.
Del resto non giocavo da agosto.
Ok, sono vivo però. Vivo e vegeto. Vivo. Vegeto.

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