martedì 22 maggio 2012

FILIPPO FACCI SULLA BOMBA DI BRINDISI


Poteva mancare il commento di Filippo Facci sull'attentato di Brindisi?

Certo che no.

Tralascio il "motore" che a mio parere ha spinto Facci a scrivere il pezzo (colpire l'antimafia per difendere l'anti-anti-berlusconismo di cui è uno dei paladini) e cerco di concentrarmi sulla "prova" secondo la quale (per Facci) non sarebbe un attentato mafioso o terroristico.
Secondo il noto giornalista in questione "...nessuna mafia o terrorismo avrebbero usato una bomba così sfigata, fatta con bombole del gas di uso comune e con un detonatore da vendita per corrispondenza, azionato da un professionista così abile da farsi riprendere da una telecamera".

Tralascio anche il resto (gli attacchi a Grillo, agli altri politici "non amati" e all'immancabile Ingroia, ultimamente sotto tiro di Facci-chissà come mai..), perchè sinceramente non ho la forza di commentare altro.
Ancora non sappiamo niente di questo attentato e Facci commette lo stesso errore del quale accusa gli altri: esprime giudizi fondati su una granitica certezza, pur non avendo a disposizione che qualche ipotesi o analisi di confronto con avvenimenti precedenti.
Il tutto per colpire l'antimafia e tutti quelli che in questi anni hanno demonizzato (giustamente) il fenomeno mafioso con azioni dirette (i magistrati e le forze dell'ordine) ed indirette (i commentatori, gli intellettuali, i politici, ecc).



Un consiglio però a Facci vorrei darlo (a parte quello scontato di prendersi un pò di vacanza): quando si scrive un articolo su un avvenimento così tragico, ci si muove in equilibrio precario tra retorica e cinismo. Sarebbe sempre meglio scegliere con cautela gli aggettivi per illustrare la propria opinione su questa tragedia ma, se proprio non  si riesce ad essere equilibrati, meglio essere retorici che cinici.

E secondo me definire "sfigata" la bomba che ha ucciso una ragazza di 16 anni davanti la propria scuola è di un cinico insostenibile.

Sempre meglio la melassa della retorica che l'acido del cinismo.

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