lunedì 5 marzo 2012

LUCIO DALLA: OLTRE LA MORTE, INCREDIBILMENTE C'E' IL RAZZISMO

Purtroppo il vuoto artistico lasciato da Lucio Dalla non potrà mai essere colmato.
I tanti come me che hanno amato le sue canzoni, continueranno a riascoltarle provando ad immaginare cos'altro avrebbe potuto produrre il suo genio. Ma senza successo.
Non voglio però nascondermi dietro un dito: il Dalla degli ultimi anni sinceramente si era allontanato parecchio dal cantautore di "Anna e Marco" e "Piazza grande", ed alcune delle sue iniziative mi avevano molto disturbato (una per tutte, la sua partecipazione al programma di Maria De Filippi...).
Ma questo non ha certo cambiato la mia opinione sul suo genio musicale.

Ma non è di questo che volevo parlare.

Volevo parlare (senza perdere troppo tempo) della contestazione post mortem che Radio padania (notare che la p di padania è sempre minuscola) ha voluto riservare a Dalla:





Secondo il leghista Rognoni , il suo peccato sarebbe quello di aver avuto la madre di origini meridionali e solo il padre padano.
Insomma, secondo il programma "arte nord" di radio padania,  Dalla rappresenterebbe l'Italia che i leghisti non vorrebbero, in quanto rappresentante delle esigenze e delle richieste che vengono dal Sud (questa volta la S è maiuscola).
Che dire?
Serve davvero un commento?


No.
O forse si.
Una cosa  è importante notarla: la morte evidentemente non ferma il razzismo.
Ma io mi ricorderò di questa "regola" (la morte non ferma il razzismo) quando sarà il momento di commemorare qualche dirigente leghista?
No. Perchè io, nonostante l'esistenza dei leghisti, NON SONO RAZZISTA!
E per me un imbecille è imbecille a prescindere dai suoi tratti somatici, dal suo luogo di nascita, dalla sua lingua, dalla sua religione, dal suo orientamento sessuale e dalle sue idee politiche.
Un imbecille è un imbecille.
Punto.

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