sabato 18 febbraio 2012

IL CANONE RAI ED IL PIZZO DEL VETERINARIO

Avevo notato quella strana (ed oscura) pubblicità che informava gli italiani del "nuovo" canone speciale per le attività commerciali e che, in chiusura, segnalava la necessità di pagare (il canone) anche se si possedevano altri "strumenti" atti alla ricezione oltre la TV (e nel video si vedeva un pc ed addirittura un telefonino).

Ho pensato: vabbè, sarà tanto per dire.
Invece no.



Prendiamo ad esempio il veterinario. E' quasi certo che nel suo studio abbia un pc, ma non c'è una sola ragione al mondo perchè debba pagare il canone Rai. A meno di non dimostrare che l'utilizzo del pc, in modalità "TV", possa essere funzionale alla sua attività lavorativa. Cosa diversa, naturalmente, è per i ristoranti che mettono le TV in sala (lì si può effettivamente collegare l'utilizzo della TV all'attività).
Ma se far pagare al veterinario (dell'esempio)  il canone per il pc è già una follia, cosa può essere chiedere il medesimo balzello se dispone di uno smartphone?
No, dico. Ma ci rendiamo conto?
E sicuramente il veterinario paga già il suo bel canone per la TV di casa.


Fatte le debite proporzioni, a me questa ennesima tassa sembra una specie di  pizzo!!!!!!


NB:

come al solito, in quest'Italia dove regnano le ingiustizie, invece di pescare chi il canone non lo paga (e non lo ha mai pagato), si colpisce in maniera indebita chi si muove alla luce del sole.
Perchè non iniziare dai tanti italiani che NON PAGANO IL CANONE pur dovendolo fare?
Perchè è più facile prendere in mano le Pagine Gialle che le Pagine Bianche?
E poi, come si fa ad adattare delle leggi del ventennio fascista ( nate quando gli smartphone non erano neanche immaginabili) per giunta facendo i salti mortali per cercare semplicemente di far cassa?


Puah!!!!





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